De Sidera

Progetto De Sidera_marzo 2018

Una riflessione sul concetto di desiderio, dalla sua dimensione ancestrale e cuore della società della crescita.

Il termine desiderio deriva dal latino e risulta composto dalla preposizione de- che in latino ha sempre un’accezione negativa e dal termine sidus che significa, letteralmente, stella.
Desiderare significa, quindi, letteralmente, “mancanza di stelle”, nel senso di “avvertire la mancanza delle stelle”, di quei buoni presagi, dei buoni auspici e quindi per estensione questo verbo ha assunto anche l’accezione corrente, intesa come percezione di una mancanza e, di conseguenza, come sentimento di ricerca appassionata. Il desiderio produce energia per la spinta dell’uomo verso una meta

il cui raggiungimento non è in verità rilevante, ma ciò che è rilevante è l’atto del desiderare in sé.

Studio ispirato al trittico de Il Giardino delle Delizie del maestro olandese Hieronymus Bosch.

Breve estratto video di De Sidera / Collezione privata Di Gregorio

Il desiderio costituisce l’elemento basilare della vita psichica, intellettuale e spirituale, la sorgente di ogni attività. Tutto accade mosso dal desiderio, che sia desiderio sessuale, di riscatto o di vendetta, di compiacimento, di possesso, di tranquillità. Il desiderio costituisce la struttura più basilare della natura umana. L’uomo è un essere così fatto da essere sempre tormentato da fame, da sete e da desideri che reclamano sempre maggiore soddisfazione.
Arrivati alla meta puntiamo su altro non riuscendo più a dare un volto ai nostri desideri. Il mercato, ha amplificato e moltiplicato questo impulso ancestrale facendo leva sulla vera natura dell’uomo. Siamo costantemente “bombardati” da modelli di vita: i social network, attraverso la logica dei like, fanno leva sul profondo desiderio dell’uomo di essere amato, apprezzato e voluto.

Dittico “Dame del Giardino di De Sidera”
Collage e pittura su tela
60×80 cm

Le dame del giardino di De Sidera vestono trine di aracnidi, sbuffi di ali di coleotteri, corsetti di esoscheletri, nastri di gambe di grillo, collane di processionarie e formiche che tessono trame di graziosi cappellini. Le dame del giardino “indossano” le loro paure, le affrontano per realizzare i loro desideri.