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Sguardi assenti, nascosti da fiori, chiusi sotto il peso di rocce, incrostati sotto fossili, muschi e coralli, labbra soffocate dal fumo e parole ovattate dall’acqua. Corpi imprigionati in cristalli, risucchiati dagli abissi del mare, avvinghiati da creature informi. Mani trafitte e bloccate da scaglie di cristalli, imbrigliate entro pietre, intrappolate nel ghiaccio. Sono figure silenziose, volti dagli occhi celati e la bocca sbiadita. La parola è sommersa, violata, rubata, strappata via, soffocata, l’immagine cancellata dal dolore o dimenticata dal tempo .

-10.994 rappresenta la massima profondità oceanica, esattamente l’abisso Challenger nella Fossa delle Marianne.
L’abisso è una distanza incolmabile tra due persone o tra se stessi e i propri desideri, è quel posto dove vengono nascoste le parole mai dette e le immagini cancellate.
Quello che respingiamo là sul fondo si deposita e come materia organica non muore ma si trasforma in nostalgia, in rimpianto. dovere, insoddisfazione, questione irrisolta.

Serie limitata n.10 copie firmate dall’autrice e certificate. Stampa fine art, carta cotone 300gr.

Misure: 40×30 cm

serie -10.994 n. 01

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